06 agosto 2024 – Aggiornamento sulla situazione dei bandi regionali che incentivano impianti tecnologici a biomassa, quasi sempre in sinergia al Conto Termico.

Regione Lazio

Tra i bandi più recenti c’è quello attivato dalla Regione Lazio, che ha stanziato circa 3 milioni di euro per il periodo 2024-2026 per la sostituzione di stufe e caldaie obsolete a biomassa con generatori nuovi ed efficienti. Il contributo copre fino al 50% dell’importo già riconosciuto dal Conto Termico, permettendo di raggiungere una copertura massima del 97,5% delle spese. Gli interventi ammissibili sono quelli finanziati dal Conto Termico con una classe prestazionale dell’apparecchio da sostituire inferiore alle 4 stelle.

Regione Veneto

La Regione Veneto ha lanciato un bando per i residenti che intendono sostituire generatori obsoleti alimentati a biomasse, con classificazione ambientale inferiore o uguale a 3 stelle, con impianti di classe 5 stelle e, in alcune zone montane, anche di classe 4 stelle, con emissioni di particolato inferiori a 20 mg/Nm³. I potenziali beneficiari dovranno aver presentato al GSE la richiesta dell’incentivo per la misura 2B o 2A del Conto Termico, a partire dalla data del 14 giugno 2024 (data di pubblicazione del bando) e dovranno risultare assegnatari dell’incentivo stesso entro il 20 giugno 2025 (termine di chiusura del bando medesimo). L’entità del contributo regionale potrà arrivare a coprire fino al 100% della spesa giudicata ammissibile dal GSE.

Regione Lombardia

In Lombardia la Regione ha riaperto il bando biomasse per sostenere la sostituzione dei generatori obsoleti con nuove stufe e caldaie a legna, pellet e cippato. Il bando prevede un abbassamento delle aliquote di finanziamento e l’introduzione di massimali specifici per i condomini. Le condizioni di accesso variano in base all’altitudine del comune, con limiti di emissione più restrittivi per le aree a bassa quota. Il contributo cumulato con il Conto Termico può arrivare fino all’80% delle spese ammissibili, con massimali che variano in base alle emissioni del nuovo impianto.

Regione Friuli V.G.

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Regione Piemonte

La Regione Piemonte ha prorogato fino al 1° settembre 2025 il termine per la presentazione delle istanze di partecipazione al bando per la sostituzione di generatori a biomassa legnosa. Il contributo a fondo perduto copre fino a 3.000 euro per le caldaie a 5 stelle, incentivando così la rottamazione di impianti obsoleti e il miglioramento dell’efficienza energetica. Il bando rientra nell’ambito delle misure del Piano Regionale di Qualità dell’Aria e del Piano Energetico Ambientale Regionale.

Regione Campania

La Campania ha approvato un nuovo bando per la sostituzione di apparecchiature obsolete alimentate a biomassa legnosa per gli anni 2024 e 2025, cumulabili con il Conto Termico. Il contributo regionale, erogato a sportello, varia fino a 6.000 euro per le pompe di calore e 10.000 euro per le caldaie a legna/cippato. Ogni soggetto può presentare al massimo due istanze.

Regione Emilia-Romagna

Esaurite le risorse del precedente bando, la Regione Emilia-Romagna ha stanziato ulteriori 19 milioni di euro per sostituire caldaie, stufe e vecchi camini con dispositivi di ultima generazione. Il contributo regionale può coprire fino al 100% della spesa ammissibile per sostituzioni con nuovi impianti di classe 5 stelle o pompe di calore. I nuovi generatori devono avere la certificazione ambientale di classe 5 stelle.

Regione Puglia

In Puglia, i cittadini dei Comuni di Torchiarolo e Francavilla Fontana possono beneficiare di un bando per la sostituzione di generatori domestici a biomassa. I contributi, che variano fino a 10.000 euro per caldaie a legna/cippato, sono cumulabili con il Conto Termico e coprono il 100% delle spese ammissibili. Le domande possono essere presentate fino al 9 dicembre 2024.

Provincia di Treviso

La Provincia di Treviso ha lanciato un bando per la pulizia di stufe, camini, cucine e caldaie a legna e pellet. Il contributo copre fino al 50% della spesa con un massimale di 120 euro, aumentato all’80% per i richiedenti con ISEE inferiore a 20.000 euro o età superiore a 75 anni. Gli impianti oggetto di intervento devono essere iscritti nel catasto regionale (CIRCE).

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