Il cippato è un combustibile a biomassa che si ottiene riducendo il legno in minuscole scaglie. È proprio da questo procedimento che deriva il suo nome (in inglese il termine “chip” significa scheggia). Il cippato, come il pellet e la legna da ardere, è una biomassa, ecologica ed economica, che può essere impiegata per il riscaldamento domestico.

Cos’è il cippato e come si produce?

Per ottenere questo particolare combustibile a biomassa vengono utilizzati degli speciali macchinari chiamati cippatrici, che servono per trasformare in cippato gli scarti della lavorazione del taglio e della lavorazione degli alberi nel bosco e dalla potatura di piante. 

Dopo essere stato ridotto in scaglie, il legno viene conservato nei depositi per circa due anni, così da completare il processo di essiccatura. Al termine di questo processo, il cippato è pronto per essere utilizzato.

Il cippato è molto utile perché viene utilizzato per la produzione non solo di energia elettrica in centrali a biomasse, ma anche in casa, per produrre calore in maniera economica e conveniente. Questo “trito” di legno viene solitamente venduto in sacchi che possono alimentare, per esempio, un impianto di cogenerazione o una stufa a pellet. 

Cippato: perché conviene?

Come abbiamo detto il cippato è tra i combustibili naturali scelti per riscaldare gli ambienti, tra più conosciuti e utilizzati al momento. Ecco una lista di motivi per i quali il cippato è un’alternativa ideale non solo alle altre biomasse ma, soprattutto, ai combustibili tradizionali.

Il cippato è economico

Come le altre biomasse, anche il cippato è molto economico, se rapportato ai combustibili tradizionali quali gas metano, GPL o gasolio, utilizzati solitamente per il riscaldamento domestico.

È facile da trasportare e stoccare

Grazie alle sue dimensioni, il cippato si può stoccare e trasportare in sacchi o comode cisterne. Le caldaie a biomassa che lo utilizzano come combustibile poi, sono in grado di auto alimentarsi.

È ecologico

Il cippato viene prodotto in prevalenza utilizzando gli scarti delle lavorazioni agricole e della potatura, risultando quindi più ecologico, in particolare rispetto ai combustibili fossili.

Tipi di cippato

Il cippato si divide in due categorie, che corrispondono anche a due fasce di prezzo diverse:

  • cippato fresco di produzione, è un cippato che non è ancora passato attraverso la fase di essiccatura ed ha un’umidità del 40/50% e un minor potere calorifico rispetto al cippato secco;
  • cippato secco. È il cippato che ha terminato il processo di essiccatura. Ha un potere calorifico elevato ed un’umidità che non supera il 20%.

Un’altra distinzione che si può fare è nelle dimensioni:

  • il cippato per uso domestico è grande circa 3cm a scaglia;
  • il cippato per uso industriale ha scaglie grandi circa 6 cm.

I prezzi del cippato: quanto costa?

In genere il cippato secco ha un prezzo più alto rispetto a quello umido, soprattutto in ragione del fatto che il primo offre una resa e un potere calorifico maggiori.

Solitamente, il prezzo del cippato fresco si aggira attorno ai 3/4 euro a quintale, mentre il prezzo del cippato secco si aggira attorno ai 5/6 euro a quintale.

Quali impianti di riscaldamento sono adatti al cippato?

Esistono delle apposite caldaie a cippato, che possono essere alimentate esclusivamente con questo combustibile. Per essere alimentate correttamente, le caldaie a cippato devono avere vicino una cisterna o un piccolo serbatoio in cui stoccare il combustibile.

Agevolazioni: 

Le caldaie a cippato godono del Conto Termico e della Detrazione Fiscale

la certificazione dei combustibili