La qualità dell’aria nel bacino padano: una classificazione per le caldaie a biomassa contro l’inquinamento


Migliorare la qualità dell’aria e contrastare l’inquinamento atmosferico da polveri sottili che coinvolge la Pianura Padana: sono gli impegni che si sono assunte le quattro regioni del bacino Padano, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Ricerche continuative sulla qualità dell’aria e sull’inquinamento atmosferico in Italia hanno evidenziato come il bacino padano sia una delle zone più inquinate d’Europa. Questo è dovuto all’alta concentrazione di traffico, attività produttive e insediamenti abitativi che caratterizzano la zona.

Il Ministero dell’Ambiente, in accordo con le regioni interessate, ha messo in campo una serie di provvedimenti allo scopo di migliorare la qualità dell’aria. Gli ambiti interessati da queste norme sono: il traffico, le attività agricole e zootecniche e i generatori di calore domestici come legna, pellet o cippato.

Che effetti avrà l’accordo nella tua vita quotidiana? Dovrai cambiare il modo di spostarti o di riscaldare la tua casa? Significa che tutte le stufe a pellet o a legna inquinano? Continua a leggere per capire in cosa consiste questo Nuovo Accordo del bacino padano per il miglioramento della qualità dell’aria e come la scelta di una stufa certificata possa fare la differenza.

Cos’è e cosa prevede il nuovo Accordo per il bacino padano

La lotta all’inquinamento è una questione seria, soprattutto nelle zone ad alta densità abitativa. Un ambiente inquinato è prima di tutto un ambiente insalubre, che peggiora la qualità della vita.

A giugno del 2017 è stato firmato il Nuovo Accordo per l’attuazione di misure congiunte per il miglioramento della qualità dell’aria. Si tratta di un provvedimento che impone ad alcune regioni, quelle che formano il cosiddetto bacino padano, di attuare una serie di contromisure per combattere le emissioni e le polveri sottili a partire dal primo ottobre 2018. Le regioni firmatarie sono:

  • Lombardia
  • Veneto
  • Piemonte
  • Emilia Romagna

Le 4 regioni si sono impegnate a rispettare un nuovo pacchetto di misure che interviene in tre ambiti per migliorare la qualità dell’aria:

  • traffico veicolare
  • attività agricole e zootecniche
  • generatori di calore domestici a biomasse (legna, pellet, cippato)

Cos’hanno in comune queste categorie? Sono le principali responsabili delle emissioni in atmosfera di polveri sottili (Pm10), biossidi di azoto (NO2) e, in agricoltura, di ammoniaca.

La soluzione del problema non è immediata. Per questo motivo sono stati studiati due tipi di intervento:

  • interventi immediati, di durata temporanea, che servono a tamponare il problema
  • interventi strutturali, di lungo termine, che renderanno efficaci le contromisure in modo stabile e duraturo

Ad esempio, sono stati messi a punto una serie di incentivi – eco-bonus – per la sostituzione di mezzi molto inquinanti in favore di veicoli a basso impatto ambientale. In campo agricolo, le regioni offriranno il loro appoggio anche a coloro che miglioreranno la gestione dei liquami e dei fertilizzanti.

L’accordo tra le regioni riguarda anche la gestione degli impianti di riscaldamento a legna, pellet e cippato.

Accordo per il bacino padano e impianti di riscaldamento a biomassa: quali sono le novità?

Una parte degli interventi anti-smog concordati tra regioni e Governo riguarda anche le stufe e i caminetti alimentati a legna, pellet e cippato: il cosiddetto riscaldamento a biomassa.

Se ti stai chiedendo se le caldaie a pellet, le caldaie a legna e le caldaie a cippato inquinano, la risposta è che la legna è un combustibile sostenibile e di per sé non inquina, ma per avere una combustione efficiente è opportuno utilizzare una stufa o un caminetto certificati. Se ti chiedi quanto inquina il pellet, sappi che si tratta di un ottimo combustibile ecologico, a patto però che sia certificato e che provenga da fonti sostenibili.

Il problema è rappresentato non tanto dai combustibili legna e pellet, ma dalle emissioni di caldaie a legna, pellet e cippato poco efficienti. Per questa ragione il nuovo accordo prevede:

  1. un progressivo divieto di installazione di impianti non performanti
  2. un fondo per la sostituzione dei vecchi impianti. Sapevi che, grazie al Conto termico i privati possono attingere ad un fondo di circa 700 milioni di euro
  3. nei piani di qualità dell’aria, i seguenti divieti, relativi a generatori di calore alimentati a biomassa, in funzione della certificazione prevista dal decreto attuativo dell’articolo 290, comma 4, del decreto legislativo n. 152/2006:
    1. divieto, entro sei mesi dalla sottoscrizione del presente accordo, di installare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore alla classe “3 stelle” e di continuare ad utilizzare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore a “2 stelle”
    2. divieto, entro il 31 dicembre 2019, di installare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore alla classe “4 stelle” e di continuare ad utilizzare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiori a “3 stelle”
  4. l’obbligo di utilizzare, nei generatori di calore a pellet di potenza termica nominale inferiore ai 35 kW, pellet che, oltre a rispettare le condizioni previste dall’Allegato X, Parte II, sezione 4, paragrafo 1, lettera d) alla parte V del decreto legislativo n. 152/2006, sia certificato conforme alla classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2 da parte di un Organismo di certificazione accreditato, prevedendo altresì obblighi di conservazione della documentazione pertinente da parte dell’utilizzatore

Le tipologie di riscaldamento interessate sono:

  • stufe e cucine a legna
  • stufe ad accumulo
  • stufe, inserti e cucine a pellet
  • termostufe
  • caminetti a legna aperti e chiusi
  • inserti a legna
  • caldaie

Significa che le caldaie a pellet inquinano o che è vietato l’utilizzo delle caldaie a pellet? Niente di tutto questo.

Semplicemente, dovrai adeguare le tue abitudini alle nuove normative e, nel caso di nuovi acquisti, porre una maggiore attenzione all’apparecchio che vuoi installare a casa tua.

Caldaie stellate: la classificazione che ti aiuta nella scelta

Come si fa a riconoscere una “caldaia ecologica”, ossia una caldaia a pellet o a legna o a cippato che rispetti le normative vigenti in campo di emissione dei fumi? È sufficiente contare le stelle, letteralmente.

Per individuare facilmente i prodotti più performanti è stato introdotto un criterio di classificazione basato sulle prestazioni ambientali: si tratta di un metodo simile a quello usato per gli autoveicoli e in quel caso si parla di Euro 0, 1, 2.. fino a Euro 6.

La classificazione dei prodotti a biomassa, invece, è espressa da un numero di stelle che varia da 2 a 5 ed è stata adottata per definire in modo sistematico i prodotti a legna, pellet e cippato in base alle loro performance in termini di emissioni e rendimenti. I prodotti più efficienti avranno cinque stelle, i più inquinanti non rientreranno nella classificazione avendo soltanto una stella.

Nel caso il livello di polveri sottili superi il limite giornaliero previsto si potranno utilizzare solo i sistemi di riscaldamento che rientrano in una classe ambientale compresa tra 3 e 5.

Ogni produttore quindi dovrà richiedere ad un organismo notificato il rilascio della certificazione ambientale dei propri generatori di calore, e l’organismo notificato effettua le prove secondo i metodi riportati nell’allegato 2 del decreto del 7 novembre 2017 n°186.

Una ulteriore conferma di quanto sia fondamentale affidarsi a personale tecnico specializzato, l’unico in grado di garantire:

  • la certificazione della caldaia a pellet
  • la certificazione delle caldaia a legna
  • la certificazione delle caldaia a cippato
  • la certificazione della canna fumaria per la caldaia a pellet o legna o cippato

Se stai pensando di comprare un nuovo sistema di riscaldamento a biomassa, le stelle saranno molto utili per capire velocemente se un caminetto, una caldaia a pellet o a legna oa cippato rispetta i nuovi provvedimenti varati dall’accordo tra Governo e regioni.

 

leggi le buone cose da fare per inquinare meno