Come funziona una pompa di calore per l’ACS

Per produrre acqua calda destinata agli usi sanitari (la doccia, il bagno, la cucina), serve energia termica. Un boiler a pompa di calore sfrutta l’energia aerotermica, ovvero tramite l’energia elettrica, recupera calore dall’aria esterna (in abbinamento alla caldaia nel periodo invernale).
 
L’aria esterna viene convogliata in uno scambiatore che cattura il calore in essa contenuto; tuttavia, questo calore non ha una temperatura sufficiente per riscaldare l’acqua sanitaria da destinare all’impianto di una casa.
 
La sua temperatura deve essere alzata ulteriormente, attraverso la pompa di calore che porta a ebollizione il liquido refrigerante presente nel circuito e che a sua volta genera vapore. Questo vapore viene poi indirizzato verso un compressore, che comprimendo il liquido, innalza ulteriormente la temperatura del sistema.
 
Tale processo non avviene istantaneamente, per questo motivo la produzione di ACS con pompa di calore deve avvenire tramite sistemi ad accumulo.

Produzione ACS con pompa di calore: vantaggi e aspetti da considerare

La produzione di acqua calda sanitaria tramite pompa di calore offre sicuramente dei vantaggi in termini di risparmio energetico e di impatto sull’ambiente, a fronte dei quali ci sono aspetti, legati essenzialmente all’esercizio della macchina, che vanno considerati sin da subito, in fase di scelta del sistema impiantistico da adottare nella ristrutturazione del proprio sistema di riscaldamento e produzione acs.
 
A differenza di un generatore tradizionale come la caldaia, la pompa di calore comporta una notevole diminuzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera, in particolare della CO2.
 
Benchè si basi sull’utilizzo di energia elettrica per riscaldare l’acqua, circa il 70% dell’energia richiesta per il suo funzionamento è prelevata dall’aria esterna, mentre soltanto il 30% circa proviene dalla rete elettrica. Percentuale che potrebbe essere ulteriormente abbattuta se l’approvvigionamento energetico dell’immobile deriva da fonti rinnovabili.
 
Tuttavia, vanno considerati dei fattori che incidono sull’assorbimento di energia e che determinano un aumento dei costi di esercizio:

  • i cicli di incremento delle temperature per abbattere il rischio legato alla presenza del batterio Legionella;
  • la necessità di far circolare continuamente l’acqua nelle tubature (ricircolo) in modo da aumentare la reattività di risposta dell’impianto.

Per ridurre i costi di esercizio dell’impianto, ed in generale i fabbisogni di energia per l’ACS, serve realizzare sistemi efficienti per la generazione dell’energia termica che limitino al massimo le dispersioni.
 
Ad esempio, servirà:

  • dimensionare correttamente lo scambiatore;
  • dotare l’accumulo di un buon isolamento per ridurre il più possibile le perdite termiche e assicurare alti risparmi sui costi di gestione;
  • valutare correttamente dove posizionare il bollitore, se all’esterno o all’interno, considerando che la temperatura esterna influisce molto sull’efficienza della pompa di calore.

Scaldacqua a pompa di calore monoblocco. Non ha unità esterna, tutti i componenti sono collocati in un alloggiamento compatto; La parte dedicata all’accumulo è generalmente sotto quella dedicata alla pompa di calore. La sua forma ricorda molto quella di un frigorifero, ma dalle dimensioni più ridotte. Può essere installato sia all’esterno, in un vano tecnico, che all’interno, a pavimento o a parete. Se la macchina viene installata all’interno servirà realizzare i fori per l’aspirazione (se le dimensioni dell’ambiente sono ridotte) e per l’espulsione dell’aria. 

Un sistema di produzione esclusiva per l’acqua calda sanitaria a pompa di calore è una soluzione che ben si adatta agli interventi sull’esistente, sia dal lato impiantistico che da quello degli ingombri finali.

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